Emma Castelnuovo nella scuola di ieri e di oggi

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Condividiamo un bell’articolo su Emma Castelnuovo e sul suo ruolo nella scuola, pubbicato sul blog Math is in the air e scritto da Daniela Valenti (collaboratrice di Emma Castelnuovo dal 1969).

Ci colpisce il parallelo tra il desiderio di formazione che anima Emma fin dagli inizi della sua carriera di insegnante e la “nostra formazione” di oggi.
Daniela Valenti riporta le parole di Emma:

Noi … vogliamo fare qualcosa, sappiamo che l’insegnamento della matematica è selettivo, non deve essere così, che fare? Informarsi.
E così da un giorno all’altro, parlo di Roma Libera, quindi dopo l’estate del ’44, da un giorno all’altro fondiamo un’associazione che si chiama Istituto Romano di Cultura Matematica. Abbiamo chiesto un permesso? Ma nemmeno ce lo siamo sognato! A chi, poi?

L’abbiamo fatto. L’abbiamo fatto che eravamo tre: Tullio Viola, che era professore assistente di matematica all’istituto matematico di Roma, Liliana Gigli, giovanissima, ancora più di me, che insegnava in quell’anno a una scuola che non dovremmo mai dimenticare, la scuola per partigiani, per ex partigiani, e io; eravamo dunque tre. Che facciamo? Incominciamo a racimolare qualche misero soldo, dalle nostre tasche, per pubblicare un elenco di conferenze, vogliamo riunirci, ma a chi ci rivolgiamo? A tutti: ai matematici, ai fisici, ai pedagogisti, a tutti: eravamo coraggiosi. … Invitiamo i colleghi a venire il sabato alle 3 e mezzo, a questa o quella conferenza. …

Apro una parentesi perché lo dovevo dire prima: i colleghi come facevano a sapere di questi incontri? Ecco, andavo io in bicicletta per tutte le scuole, nel pomeriggio, anche la mattina perché la scuola allora era un po’ la mattina un po’ il pomeriggio … Riunioni. La prima volta, saremo stati una trentina. Dopo due o tre volte la grande sala era piena: cento persone. Se oggi ci pensiamo, cento persone che traversavano Roma, senza mezzi di comunicazione, pur di sentire qualcosa, pur di potere dire: ecco, forse mi viene qualche idea per insegnare meglio…
Tutto questo è veramente bellissimo, tutto questo non andrebbe perduto.

Poi l’autrice aggiunge:
E tutto questo è andato perduto? La risposta dipende, ovviamente, da cosa guardiamo della scuola immersa nella società di oggi e dipende anche dalle occasioni di incontrare insegnanti. Perciò rispondo con un’altra domanda: riuscite ad incontrare insegnanti di tutte le età che, dopo una mattinata di intenso lavoro, partecipano con passione ad attività per trovare qualche idea per insegnare meglio? Anche questa risposta dipende dal tipo di attività proposte agli insegnanti e dal clima che si stabilisce durante gli incontri: la formazione per un insegnante può essere un ingrato obbligo o un’avventura appassionante … bisogna cercare attentamente fra le tante occasioni di incontro, che il nostro paese offre oggi.

Concludendo l’articolo, viene messa in risalto la necessità di una matematica da ricercarsi “nella realtà”, sottolineata da Emma, riconosciuta a livello internazionale da una trentina d’anni ma con esiti non sempre positivi. In questo senso, l’autrice dà una sua opinione sui libri di testo per la scuola secondaria di primo grado:
A mio avviso, proprio i testi di Emma Castelnuovo per studenti dagli 11 ai 19 anni possono essere un ricca fonte di idee per orientare più efficaci realizzazioni nella didattica curricolare di ‘matematica nella realtà’ in ogni livello scolastico: partire dal collegamento con la realtà per arrivare con gradualità al grado di astrazione e formalizzazione adeguato a ciascuna età; tornare infine alla realtà, da guardare ‘con nuovi occhi matematici’.

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