Durante la prima settimana di febbraio, nella mia scuola non si va avanti con il “programma” e ci si dedica al recupero ed approfondimento. Ecco le attività che ho proposto, prese dal Castelnuovo, che ho in adozione ormai da vari anni. Il bello è che i ragazzi lavorano direttamente con i propri libri di testo!
In prima (abbiamo iniziato aree e perimetri) abbiamo costruito il geopiano, con una piccola sfida sui rettangoli equivalenti, da approfondire la prossima settimana e che sfrutterò per iniziare a parlare di scomposizione, divisibilità, numeri primi…
In seconda lavoriamo sugli angoli: in Figure piane B, a pag. 138 c’è un bel laboratorio sugli specchi: permette di scoprire alcune proprietà della riflessione della luce, è un’applicazione della proporzionalità inversa e – perché no? – potrà servirci quando metteremo in relazione archi e settori circolari con gli angoli al centro, durante lo studio di circonferenza e cerchio. Nella prima parte lascio che gli alunni “esplorino” i materiali (mi sono fatta tagliare degli specchi da un papà vetraio ma anche la carta adesiva specchiata va benissimo).
Poi, seguendo le istruzioni del testo, proviamo a vedere come varia il numero degli “oggetti” (oggetto reale più immagini) al variare dell’angolo tra gli specchi. Per formare degli angoli precisi ci valiamo delle squadre di tecnologia, oltre alle piegature della carta. Mentre costruiamo la tabella, qualcuno “scopre” con stupore ed entusiasmo la relazione tra il numero degli oggetti e l’ampiezza dell’angolo…Appena in tempo, perché contare gli oggetti quando l’angolo è di 15° è tutt’altro che semplice!
In terza stiamo studiando volume e superficie di prismi e cilindri (io li tratto tutti insieme). In Figure Solide ci sono due attività che faccio svolgere a gruppi diversi, nella stessa lezione: a pag. 120 si parla di un prisma a base quadrata senza basi, ottenuto piegando due fogli uguali, parallelamente all’una e all’altra dimensione. A pag.135 c’è un laboratorio sulla scatola più capiente, ottenuta piegando uno stesso cartoncino variando le dimensioni del rettangolo di base (ma non la loro somma, ovviamente). I ragazzi si mettono al lavoro, esercitando anche le loro abilità manuali (cosa non scontata), risolvendo insieme problemi pratici, proponendo soluzioni, confrontandosi, discutendo. Si parla di volumi, capacità, ma anche di pesi, perché all’inizio vogliamo confrontare i volumi riempiendo i solidi di… zucchero (questo troviamo in laboratorio!). Poi però facciamo i calcoli (così ripassiamo anche le formule) e ci prepariamo per la relazione che sarà il compito per casa della prossima settimana!
Di scatole e problemi sui volumi abbiamo parlato anche qui, con la collega Sonia Ciardo, qui, anche come spunto per iniziare a parlare di solidi, al Convegno UMI-CIIM a Cagliari, qui, con Donatella Di Girolamo, con la collega Caterina Pollio ed i Contenitori di Galileo, anche qui.
3 commenti
Buongiorno sono un educatore interessato a questo metodo e vorrei conoscerlo in maniera più approfondita.
Mi potreste dare delle indicazioni bibliografiche?
Perchè ho cercato tramite amazon ma ci sono varie edizioni, con differenti prezzi non si capisce se sono complete.
( per figure piane per esempio c’è un’edizione con modula A e una con modulo a e b)
Ciao Marco,
i libri sono quelli di testo in adozione nelle classi della secondaria di primo grado. Numeri A e figure piaane A sono per la classe prima (i più adatti per idee anche alla primaria, per iniziare); Numeri B e Figure piane B sono per la classe seconda e Leggi Matematiche e Figure solide sono per la classe terza. Quelli che trovi su Amazon o nei siti delle case editrici si riferiscono a “pacchetti” dversi che il docente potrebbe preferire (ad esempio fa comprare entrambi i libri di geometria già in prima media). Quindi puoi decidere in base agli argomenti che ti interessano. Se ci mandi i dettagli, ti possiamo aiutare ad ordinare quelli più utili per te (ad esempio gli angoli si trovano in Figure Piane B).
Buongiorno Giulia. Grazie per la risposta. In realtà non ho delle preferenze. Ero interessato a tutti gli argomenti. SIa come educatore che come genitore di una bambina di quinta elementare che un bambino di seconda media.
MI interessava capire di più il metodo per capire se poteva essere utile anche con ragazzi discalculici.
Grazie