Il laboratorio nel curricolo verticale: dal problema di Didone al concetto di perimetro-area

Author: 2 commenti Share:

Il secondo incontro con le classi terze della scuola primaria è stato molto stimolante, per i bambini, ma soprattutto per me.

Vedere come lo spago di Emma affascina già i più piccoli è entusiasmante. Gli stessi materiali usati in modo diverso. E poi le storie che trascinano e incuriosiscono…

Per introdurre perimetro e area scendiamo giù nell’androne e ci sediamo in cerchio. Racconto la storia della regina Didone, che partendo da Tiro per sfuggire al malvagio fratello e attraversando tutto il Mediterraneo, giunge sulle sponde del nord-Africa dove, secondo la leggenda, fondò Cartagine. E allora per ricostruire il suo regno il re le regala la pelle di un toro, se lei riuscirà a farci entrare dentro qualcosa…Si perde nella leggenda la questione degli isoperimetrici, tanto cara a Emma Castelnuovo.

Dopo aver raccontato il famoso episodio tiro fuori uno spago molto lungo già annodato alle estremità e invito i bambini a fare delle forme e poi ad entrare dentro. Chiamo alcuni bambini a tirare lo spago in un punto, che sarà il vertice della figura e il gioco è fatto…Ci concentriamo quasi subito sui rettangoli e in modo semplice, i bambini stessi mi dicono che basta “allargare” lo spago per fare entrare più bambini…arriviamo facilmente al quadrato, in cui riesce ad entrare l’intera classe. Allora Didone ha usato questa forma per la sua pelle di toro? No, ragioniamo ancora facendo vedere che se aumentiamo i lati (per esempio è facile fare un ottagono facendo tirare i lati del quadrato al centro da altri 4 bambini) si “vede” che l’area aumenta ancora: è fatta, qualcuno comincia a parlare di cerchio!

 

 

Poi torniamo in classe e lavoriamo sul concetto di area e perimetro. Usiamo i polimini per fare il contrario: mantenendo l’area costante possiamo avere  forme con perimetro diverso?

La ricerca si fa a coppie e i bambini man mano che trovano le forme, le disegnano su un foglio quadrettato e scrivono il valore del perimetro.

Poi, a turno, allestiamo un semplice cartellone dove man mano i bambini attaccano alcune delle forme trovate, controllando che non siano già state attaccate dai compagni, scrivendo il valore del perimetro (contiamo semplicemente i lati). Questa forse è la parte più bella per i bambini perché si sentono protagonisti di fronte ai compagni.

Per questa parte di attività, e per il successivo passaggio al 3D con la ricerca dei “possibili modi per chiudere un cubo” è stato interessante leggere la pagina di Schoolmate di Gabriella Romano.

Vedere la serietà di molti bambini al lavoro è istruttivo per ricordarci quanto sia importante proporre sin da piccoli esperienze pratiche su questioni teoriche vere, che hanno attraversato la storia per arrivare fino a noi.

Grazie alla maestra Nunzia e ai suoi bambini per avermi accolto nelle classi, e avermi lasciato anche un pizzico di invidia per il lavoro che svolge quotidianamente con i bambini.

Le attività sono state svolte nelle classi 3A e 3B scuola Primaria Sant’Efisio, I.C. B. Croce di Pula (Ca)

 

 

 

 

Previous Article

Parlano di noi…

Next Article

Il laboratorio nel curricolo verticale: i parallelogrammi

You may also like

2 commenti

  1. Il lavoro è interessante ,svolto in modo eccellente , avrei pensato solo a quarta e quinta ,complimenti alla collega che ha creduto, sai avvolte non osiamo troppo …ma i ragazzi ci sorprendono perché riescono con la manualità a raggiungere traguardi favolosi .grazie

    1. Grazie Maria Rosaria, hai ragione: i ragazzi ci sorprendono e questo dà anche a loro una grande iniezione di fiducia ed autostima!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *