La scuola come laboratorio sociale: perché è importante insegnare la statistica

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In questo articolo su Internazionale, Franco Lorenzoni ci ricorda che il 10 dicembre si celebrano i settant’anni della Dichiarazione universale dei diritti umani. Lo fa ripercorrendo il decennio che va dal 1938, anno in cui vennero promulgate le leggi razziali, al 1948, quando appunto fu approvata da 192 nazioni la Dichiarazione universale dei diritti umani. Ci parla dell’esperienza di Emma Castelnuovo, espulsa dalla scuola poco dopo essere entrata in ruolo, della nascita della scuola ebraica, ma anche dei nuovi lager, nella vicina Libia. Nell’articolo Franco sottolinea l’importanza della scuola come luogo di incontro e di laboratorio sociale, dove “Intrecciare memorie, saperi ed emozioni.(…) L’ipotesi su cui lavorare e impegnarci – che il tempo in cui viviamo ci chiama a dimostrare – è che una classe disomogenea, che ospita al suo interno ragazze e ragazzi dalle provenienze più diverse, ci aiuta a conoscere meglio il mondo, gli altri e noi stessi. Ci aiuta a conoscere ogni argomento con più sottigliezza, profondità e acume, perché possiamo approfittare di punti di vista diversi e inaspettati. “.
Ci chiediamo quale contributo concreto possiamo portare noi, insegnanti di matematica; allora ci viene in aiuto un intervento di Carla Degli Esposti, realizzato per Treccani scuola, che abbiamo già condiviso qui, ma che riproponiamo ed invitiamo ad ascoltare con attenzione: ancora una volta è la matematica che aiuta a sgombrare la mente ed il cuore da preconcetti e mistificazioni della realtà.

Quando la matematica aiuta gli studenti a liberarsi dai preconcetti

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