Vedere gli angoli all’interno delle figure

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Lavorando con la costruzione dei triangoli, viene fuori sempre lo stesso problema: gli angoli, all’interno delle figure, qualcuno non riesce proprio a vederli. Se poi le figure sono messe in posizioni differenti da quelle “classiche” la faccenda si complica.

Per trovare una soluzione al problema, perché “tutti devono vedere gli angoli”, iniziamo ad usare con i ragazzi quello che abbiamo chiamato “il misuratore di angoli”: semplicemente due striscette unite da un ferma campione. Per ora mi interessa che riescano a vedere gli angoli all’interno dei triangoli che stiamo studiando (angoli acuti, angoli ottusi, angoli retti).

E’ una questione importante quella degli angoli: Emma Castelnuovo gli dedica il primo Capitolo di Figure piane B, perché gli angoli sono un concetto difficile, che lei ha scelto di approfondire in seconda.

Nella classe prima, però,  partiamo da quello che i ragazzi già conoscono, magari poco o male ma è un ripassare, un riprendere dal loro precedente bagaglio, cercando di risolvere alcuni “nodi” che si sono fissati nella mente dei ragazzi: soprattutto cambiare la posizione delle figure li disorienta, non sono abituati. Ci aiutiamo molto anche con le squadrette di tecnologia, quando parliamo di angolo retto. Le squadrette non hanno il limite del disegno e le puoi girare come vuoi mettendo per esempio l’angolo retto in alto.

Come “intermezzo” allo studio dei triangoli realizziamo un semplice goniometro incollando una fotocopia sopra un cartoncino . I ragazzi sono affascinati dal fatto di costruire da soli uno strumento di lavoro.  La parte interessante è “il misuratore di angoli”:  chi “non riesce a vedere” può semplicemente sovrapporre le striscette sull’angolo e poi riportarne l’ampiezza sul goniometro. E’ facile, riescono tutti, non tutti ne hanno bisogno, ma dà sicurezza sapere di poterlo usare.

Dopo qualche giorno qualcuno, mentre lavora, esclama con entusiasmo: Proff. finalmente ho visto l’angolo!

Per me è una grande soddisfazione.

 

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